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![Storia dei Vigneti antichi e delle Cantine Farro](https://static.wixstatic.com/media/35689d_02cff65ace804254b5b8d1a7e050173c~mv2_d_1600_1200_s_2.jpg/v1/fill/w_977,h_560,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_auto/35689d_02cff65ace804254b5b8d1a7e050173c~mv2_d_1600_1200_s_2.jpg)
"Sono di Nestore le coppa in cui è piacevole bere.
Chi beve da questa coppa subito lui prenderà desiderio di Afrodite dalla bella corona".
I popoli del Mediterraneo sud-orientale vantano civiltà antecedenti a quelle europee.
Essi per primi hanno avviato la coltivazione della vite, intuendo che con la potatura potevano ottenere un frutto meno abbondante, ma più concentrato, quindi un vino alcoolico e buono.
Nel IX canto dell'Odissea viene riportato un giudizio critico sui vini e sui sistemi di vinificazione dei Ciclopi, che solo un esperto viticultore poteva dare, nel caso specifico un greco.
Archeologia e filologia classica sostengono il trapianto della vite dall'Attica a Cuma.
La coppa di Nestore, il reperto archeologico ritrovato ad Ischia testimonia questo trapianto con la sua incisione greca in esametri omerici tradotti da Marcello Gigante.
I vitigni Flegrei appartenenti all'aristocrazia ellenica, in epoca romana raggiunsero grande notorietà e quantità di produzione.